Roma e il suo fiume

Il fiume Tevere costituiva la frontiera naturale tra i popoli dei Latini, a sud, e gli Etruschi a nord. La pianura che delimita il suo corso costituisce una strada naturale che connetteva la costa con la sorgente del fiume. Non a caso lungo questa strada sono disposti numerosi insediamenti dalla tarda età del Bronzo. Tra questi Roma riuscirà a svilupparsi fino a creare il suo impero mediterraneo. Lo stretto rapporto tra la città e il fiume è evidente sin dalle origini, infatti, alcuni degli episodi principali della leggenda di fondazione sono localizzati presso l’ansa del fiume, ai piedi del Palatino. Qui erano il guado e il porto naturale del Tevere che sin dall’età protostorica permettevano i collegamenti con le saline dove, secondo gli autori antichi, il secondo re Anco Marcio, fondò la colonia di Ostia. Il Tevere rappresentava un’importante via di comunicazione e trasporto delle merci, la storia della città è inscindibilmente legata a quella del fiume. Non è possibile capire gli sviluppi della città dall’età regia, a quella repubblicana e infine a quella imperiale senza comprendere il rapporto simbiotico tra Urbe e fiume, del quale ci restano tracce grazie ai ponti e alle installazioni portuali, commerciali e cultuali lungo le sue sponde.

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